Tina Modotti: Donne, Messico e Libertà
Mudec - Milano via Tortona 56
Fino al 7 novembre 2021
A cura di Lucia Laura Esposto
Tina Modotti (Udine 1896 – Città del Messico 1942) è stata una fotografa, modella, attrice e attivista politica rivoluzionaria. Lascia l'Italia nel 1913 e si trasferisce negli Stati Uniti, dove lavora come modella e quindi come assistente fotografa fino al 1922, anno in cui si trasferisce in Messico ed è qui che sviluppa la sua passione sia per la fotografia, sia per la politica, guadagnandosi il soprannome di “Pasionaria”.
Mi sono limitata a informazioni essenziali sull’autrice perché non è facile riassumere in poche righe la vita avventurosa di Tina Modotti, una donna avanti anni luce rispetto ai suoi tempi, che ha dato scandalo per la sua esistenza libera, impegnata nel sociale, nella politica, grande idealista e amante appassionata dei suoi compagni di vita.
Le fotografie in mostra comprendono sperimentazioni formali, interni architettonici, still life di fiori stilizzati, paesaggi urbani, ritratti, figure ambientate soprattutto di contadini e operai durante la depressione, tanto che si fatica a trovare una cifra distintiva dell’artista (tenete anche presente che Modotti fotografò per un breve periodo, cioè dal 1923 circa al 1930, dopodiché si dedicò completamente alla lotta politica) e viene da chiedersi se le sue fotografie siano state giudicate belle e interessanti perché scattate da un personaggio leggendario o perché realmente meritino un posto nella storia della fotografia.
Io ho trovato diverse immagini che denotano ricerca compositiva e uno sguardo attento (e.g. i fili del telefono, con gli intrecci che formano una texture accattivante, ma che fanno anche pensare - vista l'epoca - alla modernizzazione del paese... con tutte le riflessioni che poi possiamo fare), altre, come quelle dei fiori, in cui è evidente l'impronta di Weston. In quelle della gente ce ne sono di molto rappresentative per entrare nel momento storico che ha documentato: il contadino che legge il quotidiano, i sombreri dei manifestanti... e poi anche gli still life con oggetti che rappresentano il Messico e la rivoluzione.
Di sicuro la sua vita, in cui alla fotografia si mescolano rivoluzione, impegno sociale, emancipazione, anticonformismo e libertà, è stata determinante per il suo successo... io comunque consiglio di visitare la mostra e la promuovo, in fondo Pasionaria è stato anche il mio soprannome da ragazza!
PS – Alla mostra si accede dalla parte laterale del Mudec, ma la biglietteria si trova all’ingresso principale: se non conoscete questo museo vi consiglio, prima di andare a visitare la mostra, di salire le scale e dare un’occhiata all’architettura interna che offre angolazioni interessanti da fotografare, inoltre ci sono delle mostre permanenti visitabili gratuitamente.
Le immagini presenti sono state prese dal web o scattate con uno smartphone e pubblicate per puro scopo didattico e divulgativo.
